giovedì 31 maggio 2012

La civiltà


Il capo Sioux Cervo Zoppo diceva...

"Prima dell'arrivo dei nostri fratelli bianchi, e del loro tentativo di trasformarci in uomini civilizzati, noi indiani non avevamo prigioni.
E di conseguenza non avevamo nemmeno delinquenti: senza prigioni non possono esserci delinquenti.
Non avevamo serrature o chiavi: quindi non c'erano ladri.
Se qualcuno diventava così povero da non avere un cavallo, una tenda o una coperta,
gli venivano dati in dono.

Desideravamo possedere cose solo per poterle donare.
Non conoscevamo nessun tipo di denaro, così non usavamo la ricchezza come parametro per calcolare il valore di una persona.
Non avevamo leggi scritte, né avvocati, né politici, così non ci potevamo imbrogliare l'uno con l'altro.
Prima dell'arrivo dei bianchi eravamo proprio conciati male e non riesco a capire come potevamo cavarcela senza tutte quelle cose fondamentali che, come ci dicono, sono alla base di una società civile".

Dare una casa e costringere una persona a lavorare privandosi della possibilità di vivere per poterla pagare è civiltà?
Non essere in grado di fare nulla senza l'intervento di un'istituzione qualunque è civiltà?
Trasformare uomini e donne in esseri arroganti pronti ad annichilire la dignità del prossimo per sopravvivere è civiltà?
Essere costretti a perdere tutto (vedi i terremotati ) per capire che l'unica risorsa concreta che abbiamo è la condivisione è civiltà?

....per me no...

lunedì 28 maggio 2012

Il denaro e il terremoto

il vero sisma è la sete di denaro





Solidarietà alle vittime del terremoto.

giovedì 24 maggio 2012

Rivoluzione e ribellione


Parenti e amici intorno a me ormai la invocano,la bramano e la considerano l'unica via possibile per uscire dalla situazione squallida (e per squallida mi riferisco soprattutto al fatto che in Italia beviamo acqua leggermente frizzante naturale mentre a tre ore di aereo bambini muoioni di sete)nella quale ci ritroviamo:la rivoluzione.
C'è chi propone le bombe,altri di  andare  a Roma con i bastoni e magari i più pacifisti  di incatenarsi da qualche parte.
Per me la via più saggia non è la rivoluzionema bensì la RIBELLIONE.
Per far comprendere il Trillo pensiero rispetto alla differenza tra ribelle e rivoluzionario voglio utilizare un esempio...

Immaginiamo un paese di cinquecento abitanti dove l'unico punti di approvigionamento alimentare è un piccolo market posto al centro dove tutti gli abitanti si recano per fare la spesa.
Un giorno nel market arriva un nuovo prodotto,economico,squisito ma aimè ipercalorico.
In breve tempo tutti gli abitanti si ingrassano a dismisura iniziando a rotolare per il paese come grosse palle.Tutti soffrono per questa condizione ma nessuno fa nulla per ostacolarla perchè mancano tutti di lungimiranza.Gigi l'edicolante prende in mano la situazione e cerca di convincere più abitanti possibili che il male è quel cibo,ed identifica nel market il divulgatore di questo male e quindi il nemico da combattere.Insieme ad altri cittadini incazzati marcia verso il market,distrugge le vetrine e appicca un incendio per eliminare il nemico:questo per me è RIVOLUZIONE.
Paolo il calzolaio in egual misura ha capito che il cibo venduto al market è la causa del problema e quindi fa semplicemente un passo indietro,non mangia più quel prodotto e dimagrisce;Paolo è semplicemente uscito dal gioco:questa per me è RIBELLIONE.

Abbiamo avuto tantissime rivoluzioni nella storia e tutte hanno fallito lasciandosi dietro vittime anche innocenti e insegnandoci ciò che ancora ci ostiniamo a non capire;le rivoluzioni sono solamente il potere che vuole cambiare di abito.Chiunque riesca a sovvertire un sistema con la rivoluzione si troverà a difendersi da chi con un altra rivoluzione vuole arrivare al potere.Quindi è il potere come concetto che va combattuto e non chi lo detiene.
La storia ci ha anche insegnato che ci sono stati pochissimi ribelli.Secondo me il più grande è stato Gesù che è arrivando dal “nulla” ha cominciato a dire di amarci e rispettarci;nulla è più ribelle di questo. Gesù infatti è stato ammazzato brutalmente perchè ha scatenato quel sentimento d'impotenza che mette a nudo il nostro ego davanti alla verità e l'uomo non ha trovato altro modo che eliminare la fonte di questo sentimento perchè è più semplice di ammettere il proprio marcio interiore;è questo dopotutto il lavoro infame dell'ego.Ci tengo a puntualizzare che questo non fa di me  un cristiano e tantomeno un cattolico,ma questa è un altra storia.
Qundi ribellarsi ora,in questo paese alla deriva in tutti i sensi,per me, equivale a fare un passo indietro ed uscire dal gioco.... Ma come?
Ognuno può dilettarsi in fantastici esperimenti che a mio avviso si possono raccogliere in un unico e grandioso progetto che io chiamo... VITA...

martedì 22 maggio 2012

Bombole o spaghetti?

Visto quello che sta accadendo in questi giorni sento la forte esigenza di ricordarmi che comunque le cose accadono ed è impossibile non lasciare che queste cose siano...
Nuovamente ribadisco prima di tutto a me stesso e poi agli altri che la cosa migliore è spegnere la televisione e....
Fare un trito di cipolla e farlo soffriggere in un tegame con un po d'olio,aggiungere una buona salsa di pomodoro e immergerci una carota intera ed uno spicchio d'aglio schiacciato,coprire con un coperchio e lasciare andare a fuoco basso.
Far bollire abbondante acqua salata in una pentola e aggiungere un paio di cucchiai di olio(sopratutto se la pasta che cucineremo è fresca).Buttare 100 gr a persona di spaghetti.
Aggiungere alla salsa un paio di cucchiaini da caffè di zucchero per togliere acidità e un cucchiaio di farina per far si che il pomodoro aderisca meglio alla pasta.Togliere l'aglio e la carota che intanto avrà assorbito l'acqua che si forma durante la cottura del sugo : aggiustare di sale.
Scolare la pasta al dente , farla affogare nelle salsa e terminare la cottura per un paio di minuti.
Impiattare,spolverare con abbondante grana o parmigiano a piacimento.
Infilare un angolo del tovagliolo nella maglietta per evitare di macchiarsi con fastidiosi schizzi di sugo,concentrarsi a fondo sul frutto del proprio operato e darci di forchetta.
FONDAMENTALE a questo punto essere completamente assorti nell'opera di sali-scendi dell'avambraccio,dell'inserimento nella cavità orale e conseguente degustazione...
Gustare e nutrirsi sono cose COMPLETAMENTE diverse ,come vivere è diverso dal guardare la televisione,leggere un libro è diverso dal farselo raccontare , come una bomba di stato è diversa da tre bombole del gas messe da un pazzo-terrorista-gruppo mafioso.
Ora gustate la vostra pasta e lasciate stare chi vi dice che è necessario stringersi intorno alle istituzioni perchè mentono...una sola bombola del gas fa esplodere un palazzo e mi risulta difficile credere che il muretto dove erano appoggiate ben tre bombole sia solo leggermente annerito...





                                                      ...BUON APPETITO...















lunedì 21 maggio 2012



Oggi per me è un giorno importante che ha molto da insegnarmi...
Puntualmente non riesco a realizzare che le cose accadono solo nel momento esatto che le vede manifestarsi concretamente nel mio mondo e viverle col pensiero preventivamente non ha senso ,
chi ha paura della morte muore due volte diceva mio nonno , aveva ragione....
Identificarsi con le proprie paure è un pugno nello stomaco ogni volta che il pensiero ricade in quel buco nero...Oggi ho vinto...domani è del domani.




Avevo voglia di condividere questo momento molto personale offrendo una poesia che mi è molto cara.










Il frastuono delle bettole, il fango dei marciapiedi,
i platani malridotti che si spogliano nell’aria nera,
l’omnibus, uragano di ferraglia e melma,
che cigola sconquassato sulle quattro ruote,
e rotea gli occhi verdi e rossi lentamente,
gli operai che vanno al circolo fumando
la pipa sotto il naso dei poliziotti,
tetti che gocciano, muri fradici, lastrico viscido,
asfalto sfondato, rivoli che riempiono la fogna,
è questa la mia strada - col paradiso in fondo."
Paul Verlaine

giovedì 17 maggio 2012

Nasciamo cordiali e moriamo incazzati.Com'è possibile?
Impartiamo a nostri figli regole che in buona fede consideriamo giuste;stai seduto!Non urlare! comportati bene!Vai a letto presto!Mangia tutto!etc etc.
Secondo il mio modesto parere è un po' ipocrita impartire ai piccoli morbidi e amorevoli dictat che tendono ad annullare modelli comportamentali derivanti dal nostro egoismo.Mettiamo i bambini in piccoli campi di concentramento(asili) dove vengono divisi per età in classi colorate ;parcheggiandoli in questi luoghi ameni, ovviamente per necessità , pretendiamo di raddrizzare le loro schiene curvate sotto il peso di un ammassamento obbligato dove il gioco non è un soddisfacimento di un'esigenza ma è un modo di tenerli impegnati mentre scontiamo il nostro ergastolo.In verità noi non abbiamo proprio nulla da insegnare ai bambini perché la realtà  vista da un piccolino è lontanissima da quella prodotta ahimè da noi grandi che sinceramente è sotto agli occhi di tutti.... Invidia, cattiveria, egoismo ,arrivismo per finire in guerre, omicidi e sopraffazione.Non capisco proprio come si può essere fieri di possedere il comportamento di un figlio,plasmarne l'istinto giocoso e trasformarlo in una ferrea obbedienza modello robot telecomandato. Mettiamo davanti ai loro occhi in continuazione figure autoritarie che li accompagneranno per tutta la vita facendo da tramite tra il proprio essere e i propri sogni rendendoli schiavi di un rimprovero,un voto,un giudizio, uno stipendio,un modello preconfezionato insomma.
I bambini sanno quello che vogliono e lo vogliono ora, non impostano le loro scelte in funzione di pressioni esterne pur non invadendo il territorio ,e quando noi pensiamo che lo invadino e perché vanno a toccare quei falsi valori che sono solo illusioni nelle quali ci identifichiamo.
Non esistono bambini buoni e cattivi ma esistono adulti che giudicano ed è il giudizio il primo male che gli trasferiamo...Se un bambino dà un cazzotto ad un'altro è perché l'ha imparato da noi e riproverarlo per questo è un po' come rimproverare noi stessi ma senza ammetterlo ed egoisticamente andiamo avanti.
Il mio bambino ha tre anni ,l'altro giorno mi ha detto che un coetaneo gli ha dato le botte e me l'ha detto ridendo...in quel sorriso c'è il loro essere opere d'arte viventi e il nostro insegnargli a difendersi è come tirare un secchio di vernice rossa su un Tintoretto....




martedì 15 maggio 2012

ABITUDINI


Le nostre abitudini creano sicurezza.Il fatto di alzarci al mattino e sapere che faremo colazione con latte e biscotti,come ieri e come domani,che prenderemo l'auto per recarci a lavoro,come ieri e come domani,di mangiare a mezzogiorno,come ieri e come domani,di tornare a casa come ieri e come domani,di cenare guardando il telegiornale come ieri e come domani,di gurdaci un film alla TV,come ieri e come domani,di andare a dormire come ieri e come domani,ci rende più sicuri,ci rende stabili.Abbiamo il terrore che le nostre abitudini vengano modificate dagli accadimenti della vita perchè siamo saldamente ancorati all'idea che procedento secondo questo ripetersi degli eventi, nulla di male ci può accadere perchè se ieri eravamo vivi ,lo saremo anche domani.In questa forbice di eventi si inserisce un mercato molto florente di imbonitori che ci propinano un sistema fatto di somministrazione in piccole dosi prodotti che assumiamo volentiri, perchè non intaccano le nostre abitudini,anzi ne creano di nuove.E' un po come le merendine che sono confezionate in pacchetti da 6 ,come l'intervallo di tempo tra una spesa e l altra.
Le abitudini sono sempre indotte e col tempo ammazzano letteralmente la nostra creatività
Volendo essere ancor più trasversali,potremmo considerare abitudinario anche il dormire la notte,il mangiare tre volte al giorno come lavare la macchina di sabato.In effetti nessuno mangia quando ha fame,come nessuno dorme quando a sonno o lava l'auto semplicemente quando è sporca ma bensì tutto gira in funzione di abitudini indotte che regalano allo schiavo la convinzione che la propria galera sia bella e confortevole.
Pensa...Sei a lavoro,fuori c'è il sole e fa caldo e tu stai sudando dentro ad un ufficio...Alzati e vai al mare perchè la tua vita è adesso,non pensare che stai lavorando per mettere da parte dei soldi che ti serviranno un giorno per andare in vacanza,perchè in quella forbice di pensiero viene soffocata brutalmente la tua libertà e aspettando di andare al mare piano piano stai morendo....Da quando sei un piccolissimo uomo ti alzi e pensi che non vuoi andare all'asilo,poi non vuoi andare a scuola,poi non vuoi andare a lavoro e così passi tutta la tua vita.....   che senso ha?

                                                
     Soluzioni? Cercale perchè il mondo è fatto di possibilità;butta via gli alibi che ti rendono schiavo e vivi la vita perchè una ce ne hanno data...USALA PRIMA DI ANDARTENE.

domenica 13 maggio 2012

Anarchici e barbapapà

A Ustica il DC9 è caduto da solo...
A Bologna la bomba l'ha messa Ciavardini dei NAR...
Aldo Moro l'anno ucciso le BR...
Falcone e Borsellino sono stati uccisi dalla mafia e basta....
La chiesa lavora per la spiritualità delle persone...
Lo stato tutela i nostri diritti...
Il governo Monti stà lavorando per salvare l'Italia...
L 'Opus Dei non esiste...


                      ....E adesso il pericolo assoluto arriva dagli anarchici del FAI....

                                                  ...e io sono Barbapapà....

giovedì 10 maggio 2012

Spegnete la televisione

Pensate bene a cosa facciamo tutti quando torniamo a casa...Accendiamo la televisione.
Dopo essere stati a zonzo si avverte la necessità di vedere un po' cosa accade nel mondo.
A che punto stanno i Talebani,se il governo ha creato nuove tasse, se qualche imprenditore si è suicidato,se si è scoperto l'assassino della ragazzina di turno;è lecito.
Vivere in questo paese vuol dire anche occuparsi di ciò che accade intorno a noi e i nostri cari.A mio avviso il problema sorge quando la televisione diventa l'unico e indiscutibile mezzo per "assaggiare" la realtà che ci circonda.
Da mezzo d'informazione e divenuta armai la nuova Bibbia e noi come sudditi ci inchiniamo e obbediamo ai suoi dettami.
Ci dicono cosa comprare e dove,cosa mangiare e come cucinarlo,dove andare e come farlo,in cosa credere e perché e noi a bocca aperta obbediamo servilmente.La televisione è diventata ormai la nostra finestra sulla realtà e la cosa a mio avviso gravissima è che noi siamo convinti che sia l'unica realtà esistente. Goethe diceva:"Tratta una persona come verresti che fosse e lo diventerà".
Gli imprenditori si suicidano perché sono persone stremate e deboli e la televisione ripetendo a spronbattuto la notizia sembra consigliare una possibile via;ed ha inizio la catena.Se qualcuno ci volesse deboli e inoffensivi gli basterebbe farci vivere nella paura.E non è forse questo il messaggio principale che  mandano in onda costantemente?La gente ammazza,abbiatene paura;il vicino ha un fucile,abbi paura;I talebani ci vogliono tutti morti,temili;il mondo è pieno di pirati della strada,stai a casa,tanto alla fine c'è sempre un salvatore pronto ad accoglierti nelle sue amorevoli braccia;la chiesa lo stato, il poliziotto di quartiere ,l'esercito e la cavalleria.
La televisione è il mezzo con il quale i nostri carcerieri ci indicano sempre nuovi modelli comportamentali, e noi per l'ennesima volta mancheremo la cosa più cara e bella che abbiamo:la libertà.
Ogni cosa che appare dentro a quel cubo è falsa e distorta ed è abilmente studiata per succhiare il tuo pensiero e plasmarlo a uso e consumo di chi non vuole che tu sia semplicemente quello che sei.




Non perdete tempo prezioso...SPEGNETE SUBITO LA TELEVISIONE.

mercoledì 9 maggio 2012

Agricoltura sinergica perchè i nodi no se poe petenai


La terra è sterminata.La terra gode di spazi immensi.La terra è VIVA.
Ognuno di noi si alza al mattino ed inizia il suo viaggio quotidiano che trova la sua meta nel letto dove poniamo le nostre membra esauste.Ma questo viaggio che cosa ci lascia in tasca?
Impariamo davvero qualcosa nel ripetere esattamente quello che abbiamo fatto il giorno precedente?Siamo davvero contenti di ciò che il giorno ci offre?
Paragonando la cosa all'agricoltura mi viene da pensare alla biodiversità rispetto alla monocultura;si perchè anche la monocultura, che è il sistema attualmente utilizzato nell'industria agricola,porta allo schiacciamento dell'essre umano come individuo dando il potere agli speculatori di turno.
Il contadino è diventato un dipendente delle multinazionali che impoveriscono dal punto di vista nutrizionale la terra, arricchiscono le loro finanze e ci offrono prodotti scadenti e omologati dandoci in pasto l'unica soddisfazione di poter mangiare i pomodori a dicembre...che senso ha?
Come dicevo, noi al mattino ci alziamo perchè lavorando possiamo comprarci ciò che serve per nutrirci mettendo nel carrello prodotti che arrivano dall'altra parte del pianeta pagando cifre quintiplicate quando va bene.Se noi tutti cittadini del mondo avessimo un pezzo di terra da coltivare potremmo uscire dalla logica assurda del consumo,non saremmo costretti a sradicare noi stessi dalle nostre attitudini personali e potremmo tornare ad essere un po più uomini e un po meno consumatori.
Quando pensiamo di dover avere una macchina per forza siamo sicuri di essere noi a volerla davvero?E un telefonino?E l'ultimo paio di jeans?E il biglietto del cinema?
Siamo grassi eunuchi addestrati a collezionare cose che non ci servono...
La natura se rispettata e amata può restituirci tutte le risposte ai nostri quesiti..



domenica 6 maggio 2012

Dualità


La falsa consapevolezza dell'uomo di poter giudicare ogni cosa, porta ad una istantanea separazione in due parti di tutti gli aspetti dell'esistenza sia sul piano materiale che spirituale.Ed ecco che le divinità devono morire soffrendo per poter essere credibili agli occhi del popolo bue,e la libertà deve passare per il fuoco che più arde e più purifica.Il bene ed il male diventano elementi soggettivi che meschinamente nutrono le nostre misere esistenze e ci rendono ciechi.Il denaro non serve ai potenti,basta la nostra inutile e inconsapevole sofferenza autoprodotta da una invenzione fatta matrice universale di controllo globale...la dualità....
Il pesce fuori dall'acqua batte la coda da una parte all'altra senza accorgersi che è la mancanza dell'acqua che lo sta uccidendo.Ed è così che muoriamo ad ogni pensiero ,in ogni istante.







venerdì 4 maggio 2012

Il leone e le pecore


Cito un'antico racconto orientale...

Una leonessa in cinta saltava da una collina all'altra quando un giorno partorisce ed il piccolo leone scivola a valle in mezzo ad un gregge di pecore.Il leoncino è un cucciolo innocuo e le pecore in virtù della sua inoffensività lo accolgono tra di loro.Il leone crescendo assorbe le abitudini del gregge ed inizia a saltellare come una pecora,a brucare l'erba e a belare come tutte le altre pecore.
Il gregge lo accetta e anche se esternamente a tutti gli effetti è un leone ,viene considerato diverso ma sempre facente parte del gruppo.Un giorno un grosso leone si presenta al gragge ,affamato, inizia ad inseguire gli animali che spinti dal terrore fuggono in tutte le direzioni;anche il leoncino fugge belando con grossa sorpresa del grosso leone che non riesce a spiegarsi il motivo del comportamento del suo simile.Lo insegue e infine lo catture e gli dice:-
“ma che fai,scappi? Non devi avere paura!”Il piccolo ribatte spaventato:-
“Ti prego non mangiarmi,sono solo una pecorella indifesa ti prego risparmiami”
Il grosso leone si stizzisce,accompagna il leoncino ad un laghetto calmo e li fa in modo di specchiarsi al fianco del cucciolo e gli dice:-”Vedi,sei come me,un leone, non devi temermi”.
Nel cucciolo accade allora qualcosa,si rende conto che quello che pensava di essere era solo un'illusione,emette un grosso ruggito e scappa via.Da quel momento in poi la sua vita sarà differente perchè ha capito la sua vera natura,il suo vero essere.

Questa è sicuramente una storiella apparentemente di poco conto ma se ne cogliamo il significato più profondo, non può non saltarci agli occhi il fatto che la nostra mente,come quella del leoncino,spesso si identifica in false realtà solo per ignoranza di alternative;il leone non sa di essere cacciatore finchè qualcuno non gli ha spiega che non è preda.
Noi tutti ci adagiamo comodamente nell' illusione di essere quello che la mente ci fa credere e ancor più beffardamente difendiamo con i denti questa illusione,ci accovacciamo dentro e ci restiamo per tutta la vita.Siamo i riflessi della nostra mente e abbiamo paura di essere qualcosa di diverso.A noi decidere di essere leone o pecora o meglio ancora in piena consapevolezza di essere l'uno e l'altro...importante a mio avviso è sempre e comunque ESSERE...che è l'unica vera libertà.

martedì 1 maggio 2012

"Nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo"



“L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro”

Il lavoro è un carcere.Le celle sono i capannoni,gli uffici, i negozzi, i mezzi etc,dove noi tutti trascorriamo l'85% della nostra vita . Il nostro misero stipendio(e per misero intendo anche quello di chi percepisce due,tre anche quattromila euri) non è altro che il riscatto del nostro rapimento.I nostri carcerieri sono datori di lavoro che a loro volta si strangolano di debiti inseguendo un sogno a me ancora poco chiaro; i soldi?Che in vita non riescono a godersi per mancanza di tempo?La fama, che non è altro che cercare di innescare invidia da parte di chi invidia la prova ma condita di sana cattiveria e antagonismo feroce.Prospettive di miglior vita per i propri figli ?Che in verità ereditano montagne di debiti grossi come montagne che schiacciano sotto un peso che togli il sonno la notte.
E così a braccetto schiavi e finti schiavisti portano avanti la grande macchina dell'economia che affama i già più poveri del mondo, depredandoli di materie prime, utili a noi per costruire cose che non ci servono a nulla...tipo un mobile del salotto ogni due anni...che senso ha?
Oggi è la festa del lavoro e si festeggia questo tritacarne in nome di gente morta ammazzata ,bruciata in roghi sul lavoro, schiacciata da montacarichi,sul lavoro, caduta da impalcature sempre sul lavoro...che senso ha?
Dai palchi sidacalisti incazzati urlano slogan stupidi tipo crescita, soldi, diritti e più grande è il palcoscenico e più grosse sono le castronate;dall'altra parte c'è chi sta a casa e critica dando dei comunisti a quei babbei che trotterellano con le bandierine colorate per le città,e i comunisti danno dei fascisti a quelli che stanno sul divano e chi va al mare è un anarchico moderato e chi tira le pietre è un anarchico insurrezionalista...Ma che senso ha?
Il trillo pensiero è che ci stanno rubando la vita. Giornate come queste servono a metterci tutti uno contro l'altro una guerra tra poveri ben catalogati per tipologia di idee ,riuniti tutti sotto una bandierina di un colore o di un altro .Ci succhiano l'energia vitale, estirpano la gioia di esseri liberi e ci inscatolano regalandoci l'illusione di avere solo due o tre prese di posizione e basta.Oggi possiamo strillare,cantare,sventolare incazzarci e indignarci e domani possiamo tutti tornare in cella e lavorare senza tante lamentele.
Tutto il mondo gira intorno al denaro e noi abbiamo completamente perso il baricentro che fa ruotare la vita...L'individuo.Colui che nasce libero e muore in catene,colui che nasce con infinite possibilità e muore annicchilito dalla vita senza everne vissuta nemmeno un briciolo, aimè....
Il lavoro non va festeggiato,va ripensato a misura dell'individuo....