giovedì 24 maggio 2012

Rivoluzione e ribellione


Parenti e amici intorno a me ormai la invocano,la bramano e la considerano l'unica via possibile per uscire dalla situazione squallida (e per squallida mi riferisco soprattutto al fatto che in Italia beviamo acqua leggermente frizzante naturale mentre a tre ore di aereo bambini muoioni di sete)nella quale ci ritroviamo:la rivoluzione.
C'è chi propone le bombe,altri di  andare  a Roma con i bastoni e magari i più pacifisti  di incatenarsi da qualche parte.
Per me la via più saggia non è la rivoluzionema bensì la RIBELLIONE.
Per far comprendere il Trillo pensiero rispetto alla differenza tra ribelle e rivoluzionario voglio utilizare un esempio...

Immaginiamo un paese di cinquecento abitanti dove l'unico punti di approvigionamento alimentare è un piccolo market posto al centro dove tutti gli abitanti si recano per fare la spesa.
Un giorno nel market arriva un nuovo prodotto,economico,squisito ma aimè ipercalorico.
In breve tempo tutti gli abitanti si ingrassano a dismisura iniziando a rotolare per il paese come grosse palle.Tutti soffrono per questa condizione ma nessuno fa nulla per ostacolarla perchè mancano tutti di lungimiranza.Gigi l'edicolante prende in mano la situazione e cerca di convincere più abitanti possibili che il male è quel cibo,ed identifica nel market il divulgatore di questo male e quindi il nemico da combattere.Insieme ad altri cittadini incazzati marcia verso il market,distrugge le vetrine e appicca un incendio per eliminare il nemico:questo per me è RIVOLUZIONE.
Paolo il calzolaio in egual misura ha capito che il cibo venduto al market è la causa del problema e quindi fa semplicemente un passo indietro,non mangia più quel prodotto e dimagrisce;Paolo è semplicemente uscito dal gioco:questa per me è RIBELLIONE.

Abbiamo avuto tantissime rivoluzioni nella storia e tutte hanno fallito lasciandosi dietro vittime anche innocenti e insegnandoci ciò che ancora ci ostiniamo a non capire;le rivoluzioni sono solamente il potere che vuole cambiare di abito.Chiunque riesca a sovvertire un sistema con la rivoluzione si troverà a difendersi da chi con un altra rivoluzione vuole arrivare al potere.Quindi è il potere come concetto che va combattuto e non chi lo detiene.
La storia ci ha anche insegnato che ci sono stati pochissimi ribelli.Secondo me il più grande è stato Gesù che è arrivando dal “nulla” ha cominciato a dire di amarci e rispettarci;nulla è più ribelle di questo. Gesù infatti è stato ammazzato brutalmente perchè ha scatenato quel sentimento d'impotenza che mette a nudo il nostro ego davanti alla verità e l'uomo non ha trovato altro modo che eliminare la fonte di questo sentimento perchè è più semplice di ammettere il proprio marcio interiore;è questo dopotutto il lavoro infame dell'ego.Ci tengo a puntualizzare che questo non fa di me  un cristiano e tantomeno un cattolico,ma questa è un altra storia.
Qundi ribellarsi ora,in questo paese alla deriva in tutti i sensi,per me, equivale a fare un passo indietro ed uscire dal gioco.... Ma come?
Ognuno può dilettarsi in fantastici esperimenti che a mio avviso si possono raccogliere in un unico e grandioso progetto che io chiamo... VITA...

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