Parenti e amici intorno a me ormai la
invocano,la bramano e la considerano l'unica via possibile per
uscire dalla situazione squallida (e per squallida mi riferisco soprattutto al fatto che in Italia beviamo acqua leggermente frizzante
naturale mentre a tre ore di aereo bambini muoioni di sete)nella
quale ci ritroviamo:la rivoluzione.
C'è chi propone le bombe,altri di andare a
Roma con i bastoni e magari i più pacifisti di
incatenarsi da qualche parte.
Per me la via più saggia non è
la rivoluzionema bensì la RIBELLIONE.
Per far comprendere il Trillo pensiero
rispetto alla differenza tra ribelle e rivoluzionario voglio
utilizare un esempio...
Immaginiamo un paese di cinquecento
abitanti dove l'unico punti di approvigionamento alimentare è
un piccolo market posto al centro dove tutti gli abitanti si recano
per fare la spesa.
Un giorno nel market arriva un nuovo
prodotto,economico,squisito ma aimè ipercalorico.
In breve tempo tutti gli abitanti si
ingrassano a dismisura iniziando a rotolare per il paese come grosse
palle.Tutti soffrono per questa condizione ma nessuno fa nulla per
ostacolarla perchè mancano tutti di lungimiranza.Gigi
l'edicolante prende in mano la situazione e cerca di convincere più
abitanti possibili che il male è quel cibo,ed identifica nel
market il divulgatore di questo male e quindi il nemico da
combattere.Insieme ad altri cittadini incazzati marcia verso il
market,distrugge le vetrine e appicca un incendio per eliminare il
nemico:questo per me è RIVOLUZIONE.
Paolo il calzolaio in egual misura ha
capito che il cibo venduto al market è la causa del problema e
quindi fa semplicemente un passo indietro,non mangia più quel
prodotto e dimagrisce;Paolo è semplicemente uscito dal
gioco:questa per me è RIBELLIONE.
Abbiamo avuto tantissime rivoluzioni
nella storia e tutte hanno fallito lasciandosi dietro vittime anche
innocenti e insegnandoci ciò che ancora ci ostiniamo a non
capire;le rivoluzioni sono solamente il potere che vuole cambiare di
abito.Chiunque riesca a sovvertire un sistema con la rivoluzione si
troverà a difendersi da chi con un altra rivoluzione vuole
arrivare al potere.Quindi è il potere come concetto che va
combattuto e non chi lo detiene.
La storia ci ha anche insegnato che ci
sono stati pochissimi ribelli.Secondo me il più grande è
stato Gesù che è arrivando dal “nulla” ha
cominciato a dire di amarci e rispettarci;nulla è più
ribelle di questo. Gesù infatti è stato ammazzato
brutalmente perchè ha scatenato quel sentimento d'impotenza
che mette a nudo il nostro ego davanti alla verità e l'uomo
non ha trovato altro modo che eliminare la fonte di questo sentimento
perchè è più semplice di ammettere il proprio
marcio interiore;è questo dopotutto il lavoro infame dell'ego.Ci tengo a puntualizzare che questo non fa di me un cristiano e tantomeno un cattolico,ma questa è un altra storia.
Qundi ribellarsi ora,in questo paese
alla deriva in tutti i sensi,per me, equivale a fare un passo
indietro ed uscire dal gioco.... Ma come?
Ognuno può dilettarsi in
fantastici esperimenti che a mio avviso si possono raccogliere in un
unico e grandioso progetto che io chiamo... VITA...