domenica 29 aprile 2012

L'amo triplice della Chiesa Cattolica




La pubblicità è l'anima del commercio;e qui non ci piove.
Volantini ,manifesti,tabelloni per strada,sui mezzi e poi giornali, televisioni, mail “informative” e chi più ne ha più ne metta.Una aspetto dei più ignobili è sicuramente quello di far leva sui più piccoli ,sfruttando quel vuoto creato dalla carenza di affetto dei genitori impegnati in mille faccende quotidiane.
Al primo livello ci sono genitori inconsapevoli che nel riscontrare felicità nei piccoli ad ogni gioco regalato cascano immediatamente nella trappola diabolica + giochi + felicita+ felicità+amore del piccolo verso i genitori;questo è chiaramente falso perchè il bambino è felice per il giocattolo e più ne ha più è felice... e basta.E più questo scherzo si cristallizza più il bambino considererà i genitori fonte di giocattoli e non di amore, con l'effetto collaterale di assuefarsi all'avere tanto e poi finire per annoiarsi e cadere nell'alta possibilità di diventare un giovane eroinomane o comunque un adulto annoiato(che è quasi peggio di un giovane eroinomane dato che l'eroina in qualche anno ti stronca, la noia te la porti nello zainetto tutta la vita impedentoti di fatto di godertela).
Ad un livello più consapevole ci sono genitori che hanno capito il meccanismo ma credono che sia applicabile solo per quello che riguarda i giocattoli e le cose straettamente legate al bambino,ai cartoni animati che come una rete catturano l'infante e lo portano ad entrare in una rete fatta di figurine collezionabili,trottole fotoniche, bestioline che cambiano colore in frigo etc etc.Il tutto condito dall'infame (a mio avviso) meccanismo del far si che l'oggetto sia il perno della socializzazione tra i piccoli che inconsapevolmente desiderano cose solo perchè altri le possiedono;insomma iniziano a diventare come la maggior e peggior parte degli adulti.Scatta l'invidia la possessione, il dualismo micidiale fatto di un vincente e un perdente.Semplicemente si intossicano di quella sostanza invisibile che è il materialismo più marcio e micidiale, che è il sale di chi spreme i nostri soldi.Non basta capire che questa logica è errata,bisognerebbe invece comprendere che la cosa più squallida sono i genitori che provano compassione per i propri piccoli nel vederli tristi senza i loro Big Jim che hanno invece tutti i loro amichetti.Poi....Il tema:
Che fa la nostra chiesa cattolica?Forte di aver perfettamente compreso l'abberrante meccanismo che paradossalmente anche Lenin amava anche pubblicamente professare:-Datemi un bambino fino a 7 anni e poi tenetevi tutto il resto. Quel bambino sarà sempre dalla mia parte”, ha piazzato un fantastico trittico che funge da rete da pesca.Pensate...ogni paesino,quartiere o frazzione nel suo perfetto centro topografico mette a disposizione: Chiesa,asilo e campo da calcio parrocchiale.
La prima è quella dove si può spendere anche solo qualche parola;ormai ci vanno solo anziani in cerca di una fede consolatoria per il vicino trapasso,giovani invasati tipo i papa boys che poi si fumano i cannoni dietro la sacrestia,gli ignoranti che portano i figli perchè il prete parla bene in italiano(giuro di averlo sentito con le mie orecchie), e poi tutte quelle persone che sfiorano la chiesa per finire dritti al bar del patronato(altra calamita per falsi credenti).Cattolici veri ce ne sono tre,il prete e i due poveri chirichetti.
L'asilo c'è sempre ed è il primo assaggio che i bambini fanno di questo luogo misterioso,cupo triste dove si stà in assoluto silenzio e si porta rispetto perchè non si è a casa propria.Ecco il primo ponte che porta dal presunto laicismodella scuola all'integralismo cattolico che trova nella chiesa il suo covo.Per motivi di spazio e di cooerenza spirituale la recita di natale,la festa di San martino e tutte le ricorrenze più variopinte vengono spostate in chiesa. Il tempo passa,mamma e papà lavorano,giocano a tennis vanno al cinema e si svagano lasciando i piccoli in balia di un sistema che con lo stesso sistema delle figurine diventa il perno della socializzazione perchè cosa c'è dietro alla chiesa???Tac,il campo di calcio;il calcio è un gioco, piace anche ai papà che come dei Bearzot impartiscono ai figli tecniche e movenze, schemi e tattiche e la gabbia si chiude nella gioia di tutti, genitori e bambini amici e parenti.
Il tutto avviene in pochi anni e inconsapevolmente i bambini entrano in questo girone che li rende omologati agli altri,tutti campioncini che si fanno il segno della croce prima di entrare in campo e che all'ombra del campanile segnano il loro primo grande goal..
Gli anni passeranno e a militare diranno:-”religione?CATTOLICA!”...e la frittata è fatta.Un altro finto cattolico è così entrato grazie a questo impalpabile marketing nella grande CHIESA s.p.a...

...è solo un Trillo pensiero però...

sabato 28 aprile 2012

Il gatto che si mangia la coda

Diciamo che non esistono lavori noiosi ma che l'obbligo di farli ci rivela il contrario,citanto Gazzè.
Questo è un puro incipit per riflettere su che cosa è diventato il lavoro oggi.Se il lavoro è un modo di ricavare denaro allora anche il rapinatore è un lavoro mentre la casalinga no,ad esempio.
Il Trillo pensiero mi porta come sempre a scavare intorno eliminando tutto ciò che può essere forviante alla pura natura delle cose In questo caso mi sento di dire che si lavora non per piacere,a chi piace il proprio lavoro?Certo, c'è chi ha la fortuna di sceglierselo a proprio gusto, secondo le proprie esigenze accettando il vincolo dato dalle personali capacità manuali,intellettive e bla bla bla;resta il fatto che chi non lavora non prende soldi e chi non ha soldi non mangia e chi non mangia muore di fame.Questo è quello che più o meno tutti consideriamo la verità oggettiva dei fatti.
Quindi chi non lavora muore di fame.
Il Trillo pensiero mi porta però a considerare in maniera differente questo aspetto.Chi non lavora non prende soldi e quindi non può recarsi in un supermercato a comprere porcherie che chiamiamo cibo,non può comprare una macchina che serve per andare a lavorare,non può comprare una casa dove riposarsi dopo il lavoro e per essere rigenerato per lavorare bene il giorno dopo,non può sposarsi per condividere quanto sopra con una persona che a sua volta lavorerà e alla sera discutere nel poco tempo della giornata com'è andata la giornata di lavoro,per generare figli imponendogli di studiare perchè un giorno possano trovare un bel lavoro dove per bello si intende di più alta responsabilità e quindi meno faticoso e più remunerato, quindi sempre in funzione della stessa matrice più soldi e più possibilita di sopravvivenza grazie al supermaket.Insomma si deve lavorare e si deve guadagnare tanto per essere sereni.
A questo punto la domande che pongo sono....e la vita delle persone dove la mettiamo?Quando si può vivere la vita?Nei 45 minuti che avanzano tra la doccia il telegiornale e la cena?Il sabato e la domenica tra i blocchi del traffico e le code nei pressi degli stadi?Nei 15 giorni di mare che hanno il gusto dell'ora d'aria?
Il trillo pensiero,senza facili teorie complottiste, è che noi giriamo intorno a d un sistema chiuso che annichilisce completamente la nostra creatività,la nostra bontà d'animo, la nostra salute mentale, riducendoci ad esseri minori che inseguono il tempo nella speranza che arrivi la pausa pranzo,il fine turno,il fine settimana le vacanze che in realtà sono tutte minuscolissime valvole di sfogo per poter assere rimessi al nostro posto a produrre, vendere, comprare e consumare come lunghe file di sodomiti affamati tutti dello stesso piatto.Sinceramente non vedo altre dinamiche sull'argomento lavoro...aiutatemi con qualche altro pensiero grazie...