La pubblicità è l'anima
del commercio;e qui non ci piove.
Volantini ,manifesti,tabelloni per
strada,sui mezzi e poi giornali, televisioni, mail “informative”
e chi più ne ha più ne metta.Una aspetto dei più
ignobili è sicuramente quello di far leva sui più
piccoli ,sfruttando quel vuoto creato dalla carenza di affetto dei
genitori impegnati in mille faccende quotidiane.
Al primo livello ci sono genitori
inconsapevoli che nel riscontrare felicità nei piccoli ad ogni
gioco regalato cascano immediatamente nella trappola diabolica +
giochi + felicita+ felicità+amore del piccolo verso i
genitori;questo è chiaramente falso perchè il bambino è
felice per il giocattolo e più ne ha più è
felice... e basta.E più questo scherzo si cristallizza più
il bambino considererà i genitori fonte di giocattoli e non di
amore, con l'effetto collaterale di assuefarsi all'avere tanto e poi
finire per annoiarsi e cadere nell'alta possibilità di
diventare un giovane eroinomane o comunque un adulto annoiato(che è
quasi peggio di un giovane eroinomane dato che l'eroina in qualche
anno ti stronca, la noia te la porti nello zainetto tutta la vita
impedentoti di fatto di godertela).
Ad un livello più consapevole ci
sono genitori che hanno capito il meccanismo ma credono che sia
applicabile solo per quello che riguarda i giocattoli e le cose
straettamente legate al bambino,ai cartoni animati che come una rete
catturano l'infante e lo portano ad entrare in una rete fatta di
figurine collezionabili,trottole fotoniche, bestioline che cambiano
colore in frigo etc etc.Il tutto condito dall'infame (a mio avviso)
meccanismo del far si che l'oggetto sia il perno della
socializzazione tra i piccoli che inconsapevolmente desiderano cose
solo perchè altri le possiedono;insomma iniziano a diventare
come la maggior e peggior parte degli adulti.Scatta l'invidia la
possessione, il dualismo micidiale fatto di un vincente e un
perdente.Semplicemente si intossicano di quella sostanza invisibile
che è il materialismo più marcio e micidiale, che è
il sale di chi spreme i nostri soldi.Non basta capire che questa
logica è errata,bisognerebbe invece comprendere che la cosa
più squallida sono i genitori che provano compassione per i
propri piccoli nel vederli tristi senza i loro Big Jim che hanno
invece tutti i loro amichetti.Poi....Il tema:
Che fa la nostra chiesa cattolica?Forte
di aver perfettamente compreso l'abberrante meccanismo che
paradossalmente anche Lenin amava anche pubblicamente
professare:-“Datemi
un bambino fino a 7 anni e poi tenetevi tutto il resto. Quel bambino
sarà sempre dalla mia parte”, ha
piazzato un fantastico trittico che funge da rete da
pesca.Pensate...ogni paesino,quartiere o frazzione nel suo perfetto
centro topografico mette a disposizione: Chiesa,asilo e campo da
calcio parrocchiale.
La prima è
quella dove si può spendere anche solo qualche parola;ormai ci
vanno solo anziani in cerca di una fede consolatoria per il vicino
trapasso,giovani invasati tipo i papa boys che poi si fumano i
cannoni dietro la sacrestia,gli ignoranti che portano i figli perchè
il prete parla bene in italiano(giuro di averlo sentito con le mie
orecchie), e poi tutte quelle persone che sfiorano la chiesa per
finire dritti al bar del patronato(altra calamita per falsi
credenti).Cattolici veri ce ne sono tre,il prete e i due poveri
chirichetti.
L'asilo c'è
sempre ed è il primo assaggio che i bambini fanno di questo
luogo misterioso,cupo triste dove si stà in assoluto silenzio
e si porta rispetto perchè non si è a casa propria.Ecco
il primo ponte che porta dal presunto laicismodella scuola
all'integralismo cattolico che trova nella chiesa il suo covo.Per
motivi di spazio e di cooerenza spirituale la recita di natale,la
festa di San martino e tutte le ricorrenze più variopinte
vengono spostate in chiesa. Il tempo passa,mamma e papà
lavorano,giocano a tennis vanno al cinema e si svagano lasciando i
piccoli in balia di un sistema che con lo stesso sistema delle
figurine diventa il perno della socializzazione perchè cosa
c'è dietro alla chiesa???Tac,il campo di calcio;il calcio è
un gioco, piace anche ai papà che come dei Bearzot
impartiscono ai figli tecniche e movenze, schemi e tattiche e la
gabbia si chiude nella gioia di tutti, genitori e bambini amici e
parenti.
Il tutto avviene
in pochi anni e inconsapevolmente i bambini entrano in questo girone
che li rende omologati agli altri,tutti campioncini che si fanno il
segno della croce prima di entrare in campo e che all'ombra del
campanile segnano il loro primo grande goal..
Gli anni
passeranno e a militare diranno:-”religione?CATTOLICA!”...e la
frittata è fatta.Un altro finto cattolico è così
entrato grazie a questo impalpabile marketing nella grande CHIESA
s.p.a...
...è solo
un Trillo pensiero però...