giovedì 17 maggio 2012

Nasciamo cordiali e moriamo incazzati.Com'è possibile?
Impartiamo a nostri figli regole che in buona fede consideriamo giuste;stai seduto!Non urlare! comportati bene!Vai a letto presto!Mangia tutto!etc etc.
Secondo il mio modesto parere è un po' ipocrita impartire ai piccoli morbidi e amorevoli dictat che tendono ad annullare modelli comportamentali derivanti dal nostro egoismo.Mettiamo i bambini in piccoli campi di concentramento(asili) dove vengono divisi per età in classi colorate ;parcheggiandoli in questi luoghi ameni, ovviamente per necessità , pretendiamo di raddrizzare le loro schiene curvate sotto il peso di un ammassamento obbligato dove il gioco non è un soddisfacimento di un'esigenza ma è un modo di tenerli impegnati mentre scontiamo il nostro ergastolo.In verità noi non abbiamo proprio nulla da insegnare ai bambini perché la realtà  vista da un piccolino è lontanissima da quella prodotta ahimè da noi grandi che sinceramente è sotto agli occhi di tutti.... Invidia, cattiveria, egoismo ,arrivismo per finire in guerre, omicidi e sopraffazione.Non capisco proprio come si può essere fieri di possedere il comportamento di un figlio,plasmarne l'istinto giocoso e trasformarlo in una ferrea obbedienza modello robot telecomandato. Mettiamo davanti ai loro occhi in continuazione figure autoritarie che li accompagneranno per tutta la vita facendo da tramite tra il proprio essere e i propri sogni rendendoli schiavi di un rimprovero,un voto,un giudizio, uno stipendio,un modello preconfezionato insomma.
I bambini sanno quello che vogliono e lo vogliono ora, non impostano le loro scelte in funzione di pressioni esterne pur non invadendo il territorio ,e quando noi pensiamo che lo invadino e perché vanno a toccare quei falsi valori che sono solo illusioni nelle quali ci identifichiamo.
Non esistono bambini buoni e cattivi ma esistono adulti che giudicano ed è il giudizio il primo male che gli trasferiamo...Se un bambino dà un cazzotto ad un'altro è perché l'ha imparato da noi e riproverarlo per questo è un po' come rimproverare noi stessi ma senza ammetterlo ed egoisticamente andiamo avanti.
Il mio bambino ha tre anni ,l'altro giorno mi ha detto che un coetaneo gli ha dato le botte e me l'ha detto ridendo...in quel sorriso c'è il loro essere opere d'arte viventi e il nostro insegnargli a difendersi è come tirare un secchio di vernice rossa su un Tintoretto....




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